La Torre di Invorio

La Torre Viscontea di Invorio rappresenta il simbolo della cittadina ed è certamente un punto di riferimento degli invoriesi. Si erge salda e possente su di un piccolo poggio proprio al centro del paese, circondata da secolari conifere e tigli ed a poca distanza dell’antica fortificazione.

La Torre Viscontea di Invorio nella storia

La Torre Viscontea, risalente grossomodo al XII secolo, è la parte meglio conservata di un complesso di edifici del XII-XIII secolo costituenti il Castello di Invorio, una fortificazione strategicamente importante, presidio dei confini meridionali del Vergante, distrutta per volere di Galeazzo Visconti tra il 1356 e il 1358, durante la guerra col Marchese del Monferrato per il predominio sul novarese.

Struttura della Torre Viscontea

La Torre in sasso lavorato, raggiunge un’altezza di circa 16,5 metri, ed è costituita di blocchi di pietra attentamente squadrati di un caratteristico colore grigio scuro. A 5 metri di altezza, sul lato meridionale, è visibile un’apertura, la Porta originale, architravata e sormontata da una targa marmorea raffigurante lo Stemma dei Visconti: il Biscione che ingoia per metà un bimbo a braccia aperte. L’accesso avveniva tramite una scala a pioli o di corda appoggiata al ripiano, sul quale rimangono le apposite mensole.

Sugli altri lati si aprono poche e strette finestre. L’interno della Torre Viscontea è vuoto mentre anticamente era divisa in tre piani costruiti in legno e collegati da scale.
La struttura è completata da una merlatura ghibellina con merli a coda di rondine, aggiunta alla struttura originale soltanto nel XIX secolo.

Curiosità sulla Torre Viscontea

La storia della Torre è legata alla vicenda di Margherita Pusterla, bellissima dama del XIV secolo, sposa di Francesco Pusterla, qui imprigionata per volere di Luchino Visconti, suo cugino, invaghitosi di lei. Di fronte al suo rifiuto, Luchino, signore di Milano, la fece fece uccidere insieme al marito ed ai figli. A lei è oggi intitolata una delle vie di Invorio.

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